Le microplastiche nell’acqua del rubinetto

1. Introduzione  

Il presente articolo vuole trattare un argomento di largo interesse: la presenza di microplastiche nell’acqua del rubinetto. 

Crescono  l’interesse e la preoccupazione da parte della comunità scientifica, e non solo, per il dilagante ed esteso tasso d’inquinamento causato dalla plastica. Una immediata conseguenza di questa presa di coscienza è data dall’aumento degli studi intrapresi per comprendere cosa stia succedendo. Molte ricerche rivelano che le fibre di plastica si trovano anche nell’acqua del rubinetto di casa, sorprendentemente in tutto il mondo.

2. Cosa sono le microplastiche?  

Le microplastiche comprendono un’ampia gamma di materiali composti da diverse sostanze, con diverse densità, composizioni chimiche, forme e dimensioni. Non esiste una definizione scientificamente concordata di microplastica, sebbene siano spesso definite come particelle di plastica di lunghezza <5 mm. Tuttavia, questa è una definizione piuttosto arbitraria e ha un valore limitato nel contesto dell’acqua potabile poiché è improbabile che le particelle all’estremità superiore dell’intervallo di dimensioni si trovino nell’acqua potabile di acquedotto. Un sottoinsieme di microplastiche di lunghezza <1 µm viene spesso definito nanoplastica.

3. Le microplastiche nell’acqua del rubinetto 

Molteplici test effettuati mostrano che miliardi di persone, a livello mondiale, bevono acqua potabile contaminata da particelle di plastica, e numerosi  sono  gli scienziati coinvolti con una certa urgenza per indagare quali conseguenze ed implicazioni questo tipo di inquinamento possa avere sulla salute.
Campioni di acqua di rubinetto, presi da più di una dozzina di nazioni, sono stati analizzati dai ricercatori coinvolti per un’indagine di Orb Media * che ha condiviso i risultati con diverse testate giornalistiche statunitensi.
Dall’indagine è emerso che l’83% dei campioni è stato contaminato con fibre di plastica.
Gli Stati Uniti hanno il più alto tasso di contaminazione, del 94%, con fibre di plastica trovate nell’acqua di rubinetto campionata in vari siti, mentre le nazioni europee, tra cui il Regno Unito, la Germania e la Francia, hanno il più basso tasso di contaminazione, corrispondente tuttavia ad un significativo 72%. Il numero medio di fibre presenti in ciascun campione, equivalente a  500 ml, varia da 4,8 negli Stati Uniti a 1,9 in Europa.
Le nuove analisi indicano che  l’estensione della contaminazione da microplastica nell’ambiente è uniforme e  globale.

Fonte: * https://orbmedia.org

4. Come siamo arrivati ad avere microplastiche nell’acqua del rubinetto?

Quasi 300 milioni di tonnellate di plastica vengono prodotti ogni anno e, con l’esiguo 20% di materiale riciclato o incenerito, una parte considerevole di questa materia non può che inquinare aria, terra e mare.

Un rapporto risalente all’estate scorsa ha rilevato che più di 8,3 miliardi di tonnellate di plastica sono stati prodotti dagli anni ’50 ad oggi.
I rifiuti di plastica sono ormai onnipresenti nell’ambiente.
“Stiamo sempre più soffocando gli ecosistemi con la plastica, e sono molto preoccupato che possano esserci conseguenze indesiderate non intenzionali che scopriremo solo quando sarà troppo tardi”, ha affermato il prof. Roland Geyer (Università della California e di Santa Barbara, USA),che ha guidato la ricerca.
Le nuove analisi dell’acqua di rubinetto sembrano sollevare una “bandiera rossa”, ed è necessario un ulteriore e più approfondito lavoro di ricerca per replicare i risultati, individuare le fonti di contaminazione e valutare le possibili conseguenze sulla salute.

Risulta piuttosto evidente che qualunque gesto in grado di diminuire o azzerare l’uso della plastica, là dove questo sia possibile, diventerà sempre di meno una opzione. Come consumatori, possiamo scegliere in modo consapevole ed iniziare il processo di cambiamento.

4. Quali sono i rischi per la nostra salute? 

Quali sono le potenziali minacce rappresentate dalle microplastiche nell’acqua del rubinetto?
I potenziali rischi associati alle microplastiche si presentano in tre forme: particelle fisiche, sostanze chimiche e agenti patogeni microbici che fanno parte dei biofilm. Le particelle possono causare impatti nel corpo, a seconda di una serie di proprietà fisico-chimiche della particella, comprese le dimensioni, l’area della superficie e la forma. Tuttavia, il destino, il trasporto e gli impatti sulla salute delle microplastiche in seguito all’ingestione non sono ben studiati, senza studi sull’uomo sulle microplastiche ingerite. Sebbene i polimeri plastici siano generalmente considerati a bassa tossicità, le plastiche e le microplastiche possono contenere monomeri e additivi non legati. Anche le sostanze chimiche idrofobiche presenti nell’ambiente, compresi gli inquinanti organici persistenti, possono assorbire le particelle di plastica. I biofilm nell’acqua potabile si formano quando i microrganismi crescono sui sistemi di distribuzione dell’acqua potabile e su altre superfici. La maggior parte dei microrganismi che fanno parte dei biofilm non sono patogeni. Tuttavia, alcuni biofilm possono includere agenti patogeni come Pseudomonas aeruginosa, Legionella spp., Mycobacterium spp non tubercolare. e Naegleria fowleri.

Il rischio per la salute derivante dalle microplastiche nell’acqua potabile è una funzione sia del pericolo (potenziale di causare effetti avversi) che dell’esposizione (dose). La stessa sostanza può avere effetti diversi a dosi diverse, il che dipende dalla quantità di sostanza a cui una persona è esposta e può anche dipendere dalla via attraverso la quale si verifica l’esposizione, ad es. ingestione, inalazione o iniezione. 

Fonte: https://www.who.int

5. Come rimuovere le microplastiche dall’acqua del rubinetto?

Attraverso la depurazione dell’acqua in prossimità del punto di erogazione, è possibile andare a rimuovere le microplastiche. (scopri ‘come depurare l’acqua del rubinetto‘)

Ad esempio la filtrazione ceramica è ideale, in quanto grazie alla sua microporosità è possibile filtrare le microplastiche. I filtri ceramici Doulton® hanno una lunga storia, sono nati nel 1826 con l’obiettivo di depurare l’acqua da agenti patogeni come Tifo e Colera; in tutti questi anni la Doulton® ha costantemente innovato il prodotto e oggi questi speciali filtri sono in grado di rimuovere 240 sostanze tra cui le microplastiche.

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